Riflessioni preliminari sulle osservazioni di aerei.
Il cosiddetto metodo ad occhio – Addendum
“Era di sicuro a bassa quota, perché ne distinguevo i particolari ad occhio nudo”
Più volte ho letto e sentito questa frase, sempre in merito alla stima della quota di un aeromobile, basandosi solo sulla vista. Ho dunque deciso di fare chiarezza, per mio uso e consumo, e successivamente di condividere i risultati, sempre nell’ottica di togliere qualche preconcetto sull’argomento.
La risoluzione angolare dell’occhio, ovvero l’angolo minimo che deve occupare un particolare, per essere notato dall’occhio umano è di circa 35-50 secondi d’arco [1], considerando una vista di 10/10 naturale, o normalizzata a questo valore da un comune paio di occhiali da vista.
In realtà il discorso è più complesso, poiché ci sono diverse risoluzioni, che concorrono nell’identificazione di un oggetto, da parte del sistema occhio-cervello, tra cui la risoluzione angolare del contrasto e l’identificazione di forme note, ma ai fini di una stima possiamo accontentarci della risoluzione angolare prendendo tra i due valori il caso peggiore (ovvero 50”).
Ammettendo di avere un oggetto che si presenti a quota x, e che venga osservato ad un angolo A, la formula per sapere quel’è la dimensione del più piccolo particolare notabile dall’occhio è Tan(0°.0’.50”)*(quota/sen(A)). Se la quota è indicata in metri, anche il risultato sarà in metri.
Applicando tale formula otteniamo la tabella.
x\A | 90 | 80 | 70 | 60 | 50 | 40 | 30 | 20 | 10 |
1000 | 0,24 | 0,25 | 0,26 | 0,28 | 0,32 | 0,38 | 0,48 | 0,71 | 1,40 |
2000 | 0,48 | 0,49 | 0,52 | 0,56 | 0,63 | 0,75 | 0,97 | 1,42 | 2,79 |
3000 | 0,73 | 0,74 | 0,77 | 0,84 | 0,95 | 1,13 | 1,45 | 2,13 | 4,19 |
4000 | 0,97 | 0,98 | 1,03 | 1,12 | 1,27 | 1,51 | 1,94 | 2,84 | 5,58 |
5000 | 1,21 | 1,23 | 1,29 | 1,40 | 1,58 | 1,89 | 2,42 | 3,54 | 6,98 |
6000 | 1,45 | 1,48 | 1,55 | 1,68 | 1,90 | 2,26 | 2,91 | 4,25 | 8,38 |
7000 | 1,70 | 1,72 | 1,81 | 1,96 | 2,22 | 2,64 | 3,39 | 4,96 | 9,77 |
8000 | 1,94 | 1,97 | 2,06 | 2,24 | 2,53 | 3,02 | 3,88 | 5,67 | 11,17 |
9000 | 2,18 | 2,22 | 2,32 | 2,52 | 2,85 | 3,39 | 4,36 | 6,38 | 12,56 |
10000 | 2,42 | 2,46 | 2,58 | 2,80 | 3,16 | 3,77 | 4,85 | 7,09 | 13,96 |
11000 | 2,67 | 2,71 | 2,84 | 3,08 | 3,48 | 4,15 | 5,33 | 7,80 | 15,36 |
12000 | 2,91 | 2,95 | 3,10 | 3,36 | 3,80 | 4,53 | 5,82 | 8,51 | 16,75 |
13000 | 3,15 | 3,20 | 3,35 | 3,64 | 4,11 | 4,90 | 6,30 | 9,21 | 18,15 |
Prendendo uno degli aerei più diffusi (Boeing 737) che monta uno dei reattori più diffusi (CFM56), e sapendo che la lunghezza del motore va dai 2,43 ai 2,62mt [2] si può notare dalla tabella soprastante che di un aereo anche in alta quota si riescono a notare i motori tranquillamente fino ai 10.000 metri se passano sulla nostra verticale e a quote leggermente più basse anche se non passano necessariamente sopra la nostra verticale ma fino ad un angolo di 60°, e tutto questo considerando il caso peggiore.
Tutti gli altri elementi morfologici (piani di coda, timone, ali) hanno dimensioni ben più grandi, per cui la forma, bene o male, è quasi sempre distinguibile.
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