sabato 23 giugno 2012

Cosa non mi torna della teoria sulle scie chimiche.

Articolo aggiornato il 02/11/2012

Mi è capitato in una discussione di dichiararmi "scettico" riguardo le scie chimiche, ma di essere etichettato (oltre ai soliti "venduto" e "prezzolato") debunker. Quando ho chiesto la differenza mi è stato risposto che il debunker rifiuta aprioristicamente ogni aspetto a favore di una tesi smontando sistematicamente tutto senza tenere ciò che è a favore di quella tesi. Ora, se devo essere sincero, non tutto quello che dicono i sostenitori delle scie chimiche è errato. Io non credo che tutto sia da buttare. La cosa che più trovo convincente riguardo alle scie chimiche, sono gli esperimenti inglesi fatti negli anni 60. Il punto però è che sono molte di più le cose che non mi convincono. Ci sono un sacco di domande a cui non è mai stata data una risposta convincente e che sia concorde con tutte le altre. Essendo molte di più le cose che non mi convincono, di natura, quando trova qualcosa che anche mi convince, non la smonto con atteggiamento aprioristico. La ricerca di un'altra spiegazione diversa da quella complottista, perché anche la singola cosa che mi convince, comunque non spiega le altre che non mi convincono, e mi viene da dedurre, che forse il nuovo elemento è errato o va riconsiderato, o che comunque deve esserci una spiegazione alternativa.

Come ho detto, le cose che non mi tornano relativamente alle scie chimiche, sono parecchie. Le ho qui riassunte in alcuni punti. Chiunque voglia sostenere la teoria delle scie chimiche, a mio avviso, dovrebbe, per se stesso, essere in grado di rispondere a quasi tutte queste domande.

Ogni tanto, aggiungo qualche domanda, oppure la risposta, se ritenuta valida, per cui l'elenco può venire aggiornato.




1) Perché non si sono fatte ancora analisi in quota che confermino la presenza delle sostanze chimiche nelle quantità ipotizzate dalla teoria delle scie chimiche?

2) Come è possibile che le analisi del terreno o delle acque (anche piovane, eh) siano influenzate maggiormente dalle scie che non invece dal traffico, dall’inquinamento industriale, dall’inquinamento dovuto
al riscaldamento domestico e via discorrendo?

3) In base al principio del “need to know”, dato che ogni aereo viene controllato da ogni equipaggio prima del primo volo della giornata, che del carburante vengono presi campioni e che tutto in aeronautica è certificato, controllato e verificato, com’è possibile che modifiche come dispositivi di aerosol e aggiunte al carburante, sfuggano tutti i controlli da parte di tutte le persone (che spesso cambiano ogni giorno, come ad esempio gli equipaggi per i velivoli) che hanno il compito di eseguirli?

4) In base a quale principio fisico i cirri naturali possono persistere ore e le scie no?

5) In base a quale principio non è possibile che le nuvole a volte, prendano forme più o meno geometriche?

6) Se non sono scie di condensa, ma sono scie chimiche quel che esce dagli aerei, tutto quel che vediamo è interamente particolato? Anche nel caso di scie lunghe 1000 km? Oppure è particolato misto a condensa? E nell’ultimo caso quale proprietà chimico/fisica di quale particolato consentirebbe di creare condensa in condizioni dove normalmente (secondo voi) non si potrebbe?

7) Calcolando che il colore del particolato di bario è argenteo e particolarmente riflettente, com’è che tra tutte le tipologie di colori delle scie (più azzurrate, più arrossate, grigio scure) non ve ne sono di argentee e con guizzi sparsi di luce riflessa?

Risposta 7: da parte di mastrociliegia: Il bario, elemento molto reattivo, si ossida con grande velocità in aria. Il metallo (anche se argenteo) diventerebbe ossido (bianco) nel giro di frazioni di secondo anche nel caso di aria rarefatta, specie se finemente suddiviso (in queste condizioni non mi sorprenderebbe se si incendiasse spontaneamente). Anche la successiva trasformazione in carbonato non muterebbe il colore.

8) Per quale motivo una traiettoria non retta dev’essere necessariamente sintomo d’irrorazione? Come fate ad escludere una qualunque di queste possibilità: caccia militari in esercitazione, caccia militari in missione di pattuglia/intercettazione, trasporti militari, aerei in Holding Pattern, caccia militari in formazione (non è proibito), aerei per la ricognizione fotografica del territorio, aerei con strumenti di misurazione per diversi scopi che si interessano su di una sola area (e potrei andare avanti con altri esempi) ?

9) Perché non esiste a tutt’oggi una foto di un aereo che rilascia scie di condensa fotografato da alta montagna, con alzo zero e che risulti sotto l’orizzonte? Perché non esiste a tutt'oggi un filmato di paracadutisti (i tandem, generalmente si lanciano da 4.500m) nel chi si lancia passa in mezzo ad una scia, oppure ha una scia sotto di loro invece che sopra? Perché nessun pilota con licenza da privato (PPL), quindi che non percepisce stipendio (ed in teoria è meno ricattabile) e che generalmente usa piccoli aerei da turismo che al massimo raggiungono 4/5.000 metri non ha MAI incontrato una scia a bassa quota?

10) Perché dopo 10 anni di irrorazioni di metalli pesanti, praticamente quotidiane, non si sono visti aumenti dei livelli di bario ed alluminio in TUTTA la popolazione, e nessuno dei centri di analisi del sangue, sia pubblici che privati ha notato un simile fenomeno in TUTTI i suoi clienti?

11) Perché non si ritiene possibile che esistano condizioni per scie di condensa persistenti molto lunghe contemporaneamente al fatto che alcune scie abbiano buchi in mezzo (macrocondizioni vaste con microcondizioni differenti), mentre invece il cielo molto spesso ci mostra la stessa cosa, tipo ad esempio copertura nuvolosa su buona parte del nord Italia, ma con presenza di buchi tra le nuvole (macrocondizioni vaste, con microcondizioni differenti)?

12) Perché, se le operazioni di aerosol sono illegali e clandestine, la Presidenza della Repubblica, in una risposta ne ammetterebbe l’esistenza e direbbe che sono regolamentate da precise leggi?

13) Perché il cloud seeding, che si effettua a bassa quota, non dagli scarichi dei motori, con piccoli aerei (tipo Cessna) e che soprattutto NON RILASCIA SCIE PERSISTENTI, deve essere per forza accomunato alle scie chimiche?

14) (ispirato da questo commento) Dato che la stragrande maggioranza delle scie parte a 20/30 metri dal motore, qual'è secondo voi, il fenomeno chimico che fa diventare una miscela di alluminio o bario prima trasparente e poi bianca?

15) Dato che il bario è estremamente reattivo ed a contatto con l'ossigeno si ossida rapidamente, e chi si occupa di "cambiare qualcosa nell'atmosfera" afferma che si deve usare qualcosa di scarsamente ossidabile e che permetta di avere delle efficaci soluzioni colloidali (generalmente ioduro d'argento) come si può conciliare la cosa?

16) Calcolando che l'atmosfera pesa qualcosa circa come 5.000.000.000.000.000.000 kg provando a pensare ad una tale massa in movimento, com'è possibile pensare di modificarla con qualche migliaio di tonnellate di polvere, tenendo conto delle energie in gioco?

17) Perché secondo voi non è possibile, calcolando tutti i dubbi sopra esposti, che una persona sia onestamente convinta che ciò che vediamo non siano altro che scie di condensa, ma invece sta sempre solo “mentendo spudoratamente” oppure “è pagato per farlo”?

E la ricerca? – Lo stato delle cose.

E la ricerca? – Lo stato delle cose. 


Ero partito in quarta, e poi? Più nessun articolo. 


Un po’ perché i soldi non son tanti, un po’ perché nel giro di brevissimo, più o meno tutti i dubbi sono stati fugati oppure ho trovato ricerche molto più complete fatte da altri (basta cercare bene, la rete è piena). Il discorso delle quote, con un po’ di osservazione, si risolve. Al di là dell’ottimo sciemilano.blogspot.it, o dell’uso di www.flightradar24.com oppure www.planefinder.net (di cui esistono anche applicazioni in realtà aumentata per cellulare che sono divertentissime da usare), ho provato con un paio di applicazioni teodolite per iPhone a fare delle triangolazioni doppie (così non si può dire che usando aerei piccoli questi sembrano più in alto, dato che la triangolazione è indipendente dalla dimensione dell’oggetto. 


Il discorso della possibilità di utilizzare uno spettrometro attaccato ad un telescopio si è rivelato inefficace (in fase di analisi di fattibilità) e la spiegazione mi è stata fornita da Gianni Comoretto (qui e qui) Ma non è stato tutto tempo perso. 


Dopo ad aver fatto ampie ricerche e messo insieme molti pezzettini del puzzle. Ho deciso di farne un documentario (probabilmente a puntate) perché a video certe cose si mostrano meglio e come ci suggerisce il gestore di www.tankerenemy.com il tutto è più incisivo in video. Senza togliere che mostrando direttamente certe cose riprese “live” risulta più provante che non semplicemente scrivendo. 


Mi restano due articoletti che sto preparando per questo blog. Poi comincio col documentario (che userà sempre questo blog come riferimento e compendio). Sarà un lavoro un po’ lunghetto ma vi giuro che ne è valsa la pena.